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La storia

Il territorio di Caramanico Terme ha rivelato segni di una presenza umana plurimillenaria.

Lo studio di siti archeologici di grande interesse, luoghi di culto, oggetti, testimonianze funerarie, santuari rurali oggi ancora in parte conservati ci consente di ripercorrerne la storia.

Dalle Origini ai Giorni Nostri

Un percorso per tappe

601

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sale al potere il duca longobardo Teodolapio, secondo la tradizione il fondatore di Caramanico; le origini del borgo sono riconducibili all’epoca dell’insediamento longobardo nella regione, situata al confine tra il ducato di Spoleto e quello di Benevento.

1059

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è documentata per la prima volta l’abbazia di Santa Maria Maggiore, da sempre il principale edificio religioso del borgo.

1100

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nel Chronicon Casauriense si parla già di “acque putride”, cioè acque termali, nella zona.

1202

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iniziano i lavori per la costruzione della chiesa di San Tommaso Becket.

1400-1499

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Caramanico vive un periodo di grande prosperità grazie alla seta, di cui è uno dei più importanti centri di produzione nel Regno di Napoli. In questo periodo il paese diventa feudo della famiglia D’Aquino restando tale fino all’Unità d’Italia.

1656

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al tempo della peste si contavano a Caramanico circa 6.500 abitanti.

1706

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un potente terremoto danneggia buona parte del borgo, subito ricostruito sostituendo il vecchio tessuto medievale con nuovi palazzi gentilizi, di tono più elevato.

1800

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vengono compiute le prime analisi scientifiche sulle acque curative e si evidenzia una prima distinzione tra l’acqua solfurea e quella diuretica del "Pisciarello".

1901

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sorge lo stabilimento termale.

1960

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il borgo assume il nome di Caramanico Terme: l’espansione alberghiera e residenziale colma con nuove costruzioni il vuoto prima esistente tra il centro e la frazione di Santa Croce.

1971

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è istituita la Riserva Naturale Valle dell’Orfento, prima area protetta sulla Maiella.

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