Il borgo
L’antico borgo di Caramanico Terme è situato nel cuore del Parco Nazionale della Maiella.
L’antico borgo di Caramanico Terme è situato nel cuore del Parco Nazionale della Maiella.
La sua fondazione risale al VII secolo, in piena epoca longobarda, ad opera del duca Teodolapio che fondò il borgo su un promontorio alla confluenza di due fiumi, l’Orfento e l’Orta, arroccata su un crinale naturalmente difeso.
Le origini longobarde
Il borgo si sviluppa sulla linea di crinale da cui si diramano tutte le strette e suggestive vie del paese, caratterizzato dalla riconoscibile forma a “fuso”, tipica dell’architettura dei borghi medievali. Nella parte alta di Caramanico, in cima al crinale, si trova la fortificazione, che in passato doveva essere assicurata non solo dal castello, oggi ridotto a ruderi, ma anche dalla chiesa di Santa Maria Maggiore, la principale costruzione religiosa della città.
La storia di Caramanico, le sue acque termali, la particolare conformazione e la posizione nel cuore del Parco della Maiella, hanno permesso al borgo di entrare a far parte della lista dei Borghi più belli d'Italia.
Per poter entrare a far parte della prestigiosa lista dei Borghi più belli d’Italia è necessario rispettare alcuni requisiti come la presenza di elementi architettonici che rappresentino la storia del borgo, la cura delle facciate dei palazzi e delle aree verdi, unite ad una serie di iniziative di valorizzazione territoriale come la presenza di punti di informazione, guide turistiche autorizzate, artigiani d’arte e l’organizzazione di eventi originali e di qualità.
Abbazie, miracoli, panorami
L’edificio è riconoscibile per il suo magnifico portale in stile gotico del 1452, sormontato da una lunetta con un raffinato altorilievo realizzato da Giovanni da Lubecca nel 1476 e raffigurante l’Incoronazione della Vergine. L’interno dell’abbazia, rifatto nel XVI secolo, è arricchito dall’altare tardo-cinquecentesco dell’Assunta in pietra della Maiella, con marmi policromi e colonne tortili. Vi è anche un particolare Crocifisso ligneo quattrocentesco: se osservato da sinistra verso destra, mostra il volto di Cristo prima sofferente, poi agonizzante e, infine, morto.
È ottocentesca, invece, la zona di Piazza Garibaldi, come ci suggeriscono lo stile architettonico dei palazzi e la fontana a mascheroni. Anche se l’intonaco ha progressivamente coperto le murature faccia a vista, il quartiere di San Maurizio rimane il cuore del paese che, nelle edicolette votive disseminate nelle strade, collocano immagini della Madonna scolpite dai suoi scalpellini.
Dalla chiesa della Madonna del Castello parte un breve sentiero che conduce alla cima di Colle Civita. Qui, a 1100 m, un suggestivo punto panoramico sovrasta il borgo di Caramanico Terme e la Valle dell’Orta con vista sul Morrone. Sulla cima del Colle si trovano anche i resti di un piccolo villaggio di capanne a cupola realizzate in pietra a secco e utilizzate dai contadini caramanichesi come dimore estive.
In via Verdi è possibile imbattersi in due palazzi settecenteschi ricchi di stemmi araldici, costruiti dopo il terremoto del 1706, quando l’antico borgo medievale fu sostituito da costruzioni più solide e importanti, come i palazzi D’Aquino e Salerni.
Da Via Duca degli Abruzzi si accede alla parte bassa del borgo, la più autentica, perché non interessata dagli interventi di demolizione ottocenteschi. Il borgo antico custodisce la chiesa di San Nicola di Bari, dalla sobria facciata neoclassica che incornicia il portale barocco del 1592.
Abbazia romanica di San Tommaso Becket
A cinque km dal centro, in località San Tommaso, sorge l’edificio religioso più importante della zona, l’abbazia romanica di San Tommaso Becket, iniziata nel 1202 insieme all’annesso convento e rimasta incompiuta.
Nonostante i rifacimenti e i crolli causati dai terremoti, la chiesa conserva tesori artistici, come lo splendido altorilievo del Cristo benedicente con i dodici Apostoli sul portale centrale e gli affreschi duecenteschi nell’interno a tre navate.
Entrando dalla porta laterale, subito sulla destra, si nota la colonna santa. Si tratta di uno strano monolito con capitello corinzio ritenuto miracoloso da chi vi si strofina contro. Nella cripta, invece, un pozzo di acqua sorgiva rimanda ad antichi culti precristiani e alle virtù taumaturgiche delle acque della Maiella.